17 MARZO: GIORNATA DELL'UNITA' NAZIONALE, DELLA COSTITUZIONE, DELL'INNO E DELLA BANDIERA
17 marzo 2023 Evento passato
Con la legge 23 novembre 2012, n.222 è stata istituita la "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera" da celebrarsi il 17 marzo di ogni anno, nel giorno della proclamazione nel 1861 dell'Unità d'Italia.
In questa data, oltre alla deposizione all'Altare della Patria e all'imbandieramento civile, sono previste ulteriori celebrazioni in tutta l'Italia,
Quest'anno, a causa dell'emergenza, non vi saranno manifestazioni di alcun tipo, accontentiamoci del virtuale.
Il 17 marzo 1861 è la data che sancisce formalmente l'unità d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia.
In seguito alla Seconda guerra di indipendenza ed alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, nel biennio 1859-60, l'obiettivo dell'unità d'Italia era stato in gran parte raggiunto, con le sole eccezioni del Triveneto e del Lazio. L'annessione al Regno di Sardegna delle varie provincie era stata sancita da una serie di plebisciti. Tuttavia, il nuovo Stato portava ancora il nome di Regno di Sardegna.
Il nuovo Parlamento
Il 18 febbraio 1861, si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento che già si definiva italiano, pur numerandosi come VIII legislatura, continuando così la numerazione delle legislature del Regno di Sardegna. La Camera dei deputati comprendeva anche parlamentari eletti nelle "nuove provincie", mentre il Senato, non eletto ma di nomina regia, era stato integrato con nomine di senatori provenienti dalle diverse zone d'Italia.
L'apertura della nuova legislatura avvenne con il discorso della Corona pronunciato da Re. Il Senato nella risposta votata il 26 febbraio parlava esplicitamente di nuovo regno. La Camera dei deputati nel discorso di risposta a Vittorio Emanuele, redatto dall'onorevole Giuseppe Ferrari e datato 13 marzo 1861 già dichiarava che:
« i suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia »
Il progetto di legge e la promulgazione
Subito dopo l'inizio della legislatura, in data 21 febbraio, l'allora Presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour presentò al Senato un progetto di legge, composto da un solo articolo, per ufficializzare la nuova denominazione del Re, divenuto poi norma il 17 marzo 1861, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n.67.
In questa data, oltre alla deposizione all'Altare della Patria e all'imbandieramento civile, sono previste ulteriori celebrazioni in tutta l'Italia,
Quest'anno, a causa dell'emergenza, non vi saranno manifestazioni di alcun tipo, accontentiamoci del virtuale.
Il 17 marzo 1861 è la data che sancisce formalmente l'unità d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia.
In seguito alla Seconda guerra di indipendenza ed alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, nel biennio 1859-60, l'obiettivo dell'unità d'Italia era stato in gran parte raggiunto, con le sole eccezioni del Triveneto e del Lazio. L'annessione al Regno di Sardegna delle varie provincie era stata sancita da una serie di plebisciti. Tuttavia, il nuovo Stato portava ancora il nome di Regno di Sardegna.
Il nuovo Parlamento
Il 18 febbraio 1861, si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento che già si definiva italiano, pur numerandosi come VIII legislatura, continuando così la numerazione delle legislature del Regno di Sardegna. La Camera dei deputati comprendeva anche parlamentari eletti nelle "nuove provincie", mentre il Senato, non eletto ma di nomina regia, era stato integrato con nomine di senatori provenienti dalle diverse zone d'Italia.
L'apertura della nuova legislatura avvenne con il discorso della Corona pronunciato da Re. Il Senato nella risposta votata il 26 febbraio parlava esplicitamente di nuovo regno. La Camera dei deputati nel discorso di risposta a Vittorio Emanuele, redatto dall'onorevole Giuseppe Ferrari e datato 13 marzo 1861 già dichiarava che:
« i suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia »
Il progetto di legge e la promulgazione
Subito dopo l'inizio della legislatura, in data 21 febbraio, l'allora Presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour presentò al Senato un progetto di legge, composto da un solo articolo, per ufficializzare la nuova denominazione del Re, divenuto poi norma il 17 marzo 1861, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n.67.
Costo
Gratuito
Contatti
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